Bilancio Squadre 2024: Groupama – FDJ

Il primo anno dP, ovvero dopo-Pinot, non è andato tanto bene per la Groupama-FDJ. La formazione francese arrivava da un 2023 in cui si era registrata una notevole crescita e in cui lo stesso Pinot, pur avendo da tempo annunciato il ritiro, era stato un ottimo traino, in quanto a risultati e visibilità. Nel 2024, invece, sono diminuiti i successi parziali ed è diminuita, a livello generale, la produttività dell’organico, anche se i corridori più promettenti sono stati spesso protagonisti di ottime prestazioni, seppur in frangenti limitati della stagione. In sostanza, la squadra francese è rimasta in buona posizione per quel che riguarda il pacchetto di “media classifica”, non riuscendo però ad avvicinare le “grandi” del gruppo.

TOP

A soli 21 anni Romain Gregoire è stato la rivelazione della squadra francese in questa stagione. Il talentuosissimo corridore di Besançon non solo ha confermato quanto di buono fatto vedere lo scorso anno, ma ha fatto un ulteriore salto di qualità in termini di consistenza ed esperienza sia in salita che negli arrivi più veloci. Di vittoria ne ha conquistata solo una, ma di grande spessore alla quinta tappa del Giro dei Paesi Baschi, dove è riuscito a timbrare il suo primo sigillo nel WorldTour allo sprint. Poi sono arrivati numerosi piazzamenti di assoluto prestigio in corse mitiche come Freccia Vallone e Giro del Delfinato ma anche in gare altamente competitive come Giro di Polonia, Coppa Agostoni e Veneto Classic. Il prossimo anno sarà il faro della Groupama-FDJ e la sua speranza è quella di vincere sempre di più e in competizioni sempre più importanti.

Poco prima di compiere 21 anni Lenny Martinez è diventato già un corridore di alto livello, trovando, per il momento, la sua specializzazione nelle gare di un giorno più mosse e nelle brevi corse a tappe. La sua prima metà di 2024 è stata eccellente, tanto da portare a casa quattro vittorie, fra cui il Laigueglia, e una notevole serie di piazzamenti di spessore nelle gare di una settimana di livello WorldTour. Poi, la notizia della sua partenza a fine stagione ha probabilmente incrinato qualcosa nel suo rapporto con la squadra, che l’ha comunque portato al Tour de France, dove però il giovane francese è rimasto quasi sempre nelle retrovie. Da lì in poi, giusto qualche comparsata.

Laurence Pithie è un altro giovane promettente, che però, diversamente da Martinez, resterà in squadra. Anche il neozelandese è partito fortissimo, facendo ottime corse nelle corse in Oceania di gennaio e ritagliandosi spazi più che significativi nelle Classiche del Nord (settimo a Roubaix, fra le altre cose). Il successivo Giro d’Italia lo ha visto invece sotto le aspettative e da quel momento in avanti il suo rendimento è andato scemando. Complessivamente, però, la sua stagione rimane più che positiva, oltre che decisamente confortante in vista del futuro.

L’annata di Stefan Küng è da considerarsi buona solo per il fatto di essere riuscito a interrompere la maledizione che voleva la Groupama-FDJ senza vittorie di tappa in un Grande Giro ormai da tempo immemore. Lo svizzero ci è riuscito all’ultima tappa della Vuelta, trovando un successo molto atteso dalla squadra e anche da lui stesso, dato che pure Küng era alla ricerca di una vittoria parziale fra Giro, Tour e Vuelta, non ancora ottenuta in carriera. L’elvetico è stato uomo di riferimento, come ormai consuetudine, anche nelle Classiche del Nord, sulle cui strade ha ottenuto il quinto posto alla Roubaix e il terzo alla Dwars door Vlaanderen. Sotto tono al Tour, gli è poi nuovamente mancato il grande successo internazionale, fra Europei, Mondiali e Giochi Olimpici.

Le Olimpiadi di Parigi sono state invece la giornata migliore del 2024 di Valentin Madouas, argento e preceduto all’arrivo solo da un imprendibile Remco Evenepoel. Il francese è stato poi protagonista di buon prove nel Trittico delle Ardenne (sesto alla Amstel, 15esimo alla Freccia e settimo alla Liegi), confermandosi corridore di qualità per le corse di un giorno. Il Tour era un altro degli appuntamenti più importanti della sua stagione, onorato con tanti tentativi di attacco. A 35 anni, Rudy Molard rimane un atleta molto importante nelle gerarchie di squadra, tanto che ha contratto garantito fino al 2026: il francese è salito sul podio al Gp Québec ed è stato buon mietitore di piazzamenti, e conseguenti punti UCI, nelle brevi corse a tappe affrontate.

Ben più giovane è Paul Penhoët, altra risorsa importante sul piano della classifica per la Groupama-FDJ: al 22enne francese è mancata la vittoria, ma il numero di piazzamenti è stato davvero notevole, considerando anche i cinque secondi posti ottenuti nell’arco dell’anno. Giovane è anche il britannico Samuel Watson, che è stato un corridore in grado di contribuire al monte-vittorie stagionali (tappa al Giro di Vallonia) e che è stato spesso nel cuore dell’azione nelle corse affrontate, soprattutto nella prima metà di stagione, dimostrandosi corridore di fondo e di tenuta. Se però Penhoët è un caposaldo del futuro a breve termine della squadra, Watson andrà invece a proseguire il suo processo di crescita alla Ineos.

Corridore sempre prezioso è il lussemburghese Kevin Geniets, che ha vinto una delle primissime corse dell’anno (il Gp La Marseillaise) e che si è visto sovente in testa al gruppo in momenti importanti, al servizio dei compagni. Chilometri di esperienza, con qualche bel sussulto, per Eddy Le Huitouze, che sembra volersi ritagliare un ruolo dai specialista delle cronometro e che, come tale, potrà venire utile nel futuro per le strategie di squadra.

+++ Romain Gregoire
++ Lenny Martinez
+ Laurence Pithie

FLOP

La carriera di Marc Sarreau ha preso una china probabilmente impronosticabile giusto un paio di stagioni fa. Il francese era diventato un corridore da tenere sempre in considerazione nelle corse di un giorno, garantendo presenza e “fatturato” nei finali più movimentati. Arrivato in Groupama-FDj dalla “vicina” Decathlon Ag2R La Mondiale, aveva portato con sé diverse aspettative, anche sul piano della produzione dei punti UCI. Di fatto, però, il 31enne francese non si è mai visto, fatta eccezione per un paio di Top 10 in corse di media importanza. E poi, a fine stagione, è arrivata anche la notizia, abbastanza a sorpresa, della chiusura della carriera agonistica.

David Gaudu rimane un corridore difficilmente inquadrabile, ma se il 2023 era stato un anno nero per lui, quello appena concluso ha avuto quantomeno qualche segnale un po’ più confortante. Il Tour è rimasto un terreno arido per il francese, che però è riuscito a ritrovare gamba e, soprattutto, morale durante la Vuelta, chiusa al sesto posto, dopo una serie di prestazioni in crescendo. A fine stagione è arrivato anche un posto nei primi 10 al Lombardia. Complessivamente, però, le aspettative nei suoi confronti, soprattutto in termini di successi, rimangono ben più alte.

Uno dei tanti giovani portati nel gruppo dei pro’ dalla squadra francese è il neozelandese Reuben Thompson, di cui si è parlato molto bene, ma che non è riuscito a farsi effettivamente notare sui palcoscenici più importanti. Per lui tantissimi chilometri in gara (80 giorni di corsa, compresi quelli della Vuelta), ma pochi momenti alla ribalta, con il piatto dei risultati che è rimasto vuoto. Proverà ora a trovare la sua dimensione a livello Professional, con la maglia della Lotto.

Tantissimi chilometri e pochi momenti di gioia anche per Lorenzo Germani, che ha portato a termine Giro e Vuelta, senza però trovare la strada giusta per emergere. Il corridore laziale rimane comunque saldamente nei piani della formazione francese, che lo ha sotto contratto fino al 2027: avrà quindi tempo e modo per migliorare il suo rendimento, magari con meno lavoro da svolgere in funzione di altri. Maggiore risalto ha avuto la combattività di Rémy Rochas, arrivato dalla Cofidis con l’idea di farsi valere soprattutto in salita e nelle fughe da lontano: il francese, però, non è riuscito a portare a termine i suoi propositi, limitandosi a qualche isolato piazzamento. Lewis Askey ha sì ottenuto qualche risultato di discreta qualità, ma non è riuscito a proseguire sulla curva di crescita che aveva disegnato in un ben più brillante 2023.

Olivier Le Gac si è dedicato interamente ai compiti di squadra, mentre da Cyril Barthe, alla sua prima stagione in organico, ci si aspettava qualcosa in più, soprattutto sui percorsi misti che aveva dimostrato di gradire nel recente passato in maglia Burgos-BH. Non c’è stato granché nel bilancio individuale dello svizzero Fabian Lienhard.  Pochissimo da segnalare per il velocista britannico Matthew Walls, per il passista francese Clément Davy e per l’esperto norvegese Sven-Erik Bystrøm, mentre è stata decisamente triste la stagione di addio del 38enne lituano Ignatas Konovalovas, costretto a chiudere la carriera senza neppure un giorno di corsa a causa di problemi alla schiena. Brutta annata anche per il neerlandese Lars van den Berg, caduto in gara a febbraio e non più tornato alle gare.

– Reuben Thompson
— David Gaudu
— Marc Sarreau

Classifica UCI

Rendimento complessivo in calo per la Groupama-FDJ, che, rispetto al 2023, ha raccolto più di 2000 punti UCI in meno e che ha perso, sempre in confronto alla stagione precedente, tre posizioni nella classifica mondiale. Nessun patema d’animo, comunque, in chiave salvezza, dato l’enorme vantaggio sulle squadre attualmente pericolanti. Di seguito i 20 corridori che hanno contribuito alla classifica della formazione francese nella stagione 2024.

CORRIDORE NAZIONE PUNTI
KÜNG Stefan
SUI
2022
MADOUAS Valentin
FRA
1553
GAUDU David
FRA
1403
GREGOIRE Romain
FRA
1363
PITHIE Laurence
NZL
1258
MARTINEZ Lenny
FRA
1246
PACHER Quentin
FRA
760
MOLARD Rudy
FRA
574
PENHOET Paul
FRA
547
GENIETS Kévin
LUX
323
WATSON Samuel
GBR
233
ASKEY Lewis
GBR
229
GRUEL Thibaud
FRA
180
PALENI Enzo
FRA
148
ROCHAS Rémy
FRA
130
RUSSO Clément
FRA
126
LE HUITOUZE Eddy
FRA
92
THOMPSON Reuben
NZL
59
SARREAU Marc
FRA
56
LIENHARD Fabien SUI 55

Miglior Momento

Non foss’altro che per questioni statistiche, la vittoria di Stefan Küng nell’ultima tappa della Vuelta a España 2024 ha rappresentato un momento decisamente felice per la squadra francese, oltre che per il corridore. Lo svizzero si è imposto per la prima volta in una tappa di un Grande Giro, alla partecipazione numero 12, permettendo così alla Groupama-FDJ di interrompere un digiuno, quello di successi parziale in una grande corsa a tappe, che durava da 175 giorni di gara. Quella della cronometro di Madrid, chiusa da Küng con un tempo migliore anche del vincitore della Vuelta, Primož Roglič, rimarrà quindi un’istantanea che non sarà dimenticata facilmente.

Bilancio Groupama - FDJ 2024

Volate - 4
Classiche - 6.6
Grandi Giri - 6.8

5.8

La squadra francese ha trascorso una stagione nella "terra di mezzo", con qualche sussulto importante, soprattutto nella prima metà, e qualche passaggio a vuoto. In termini complessivi, le soddisfazioni non sono mancate, ma non ci sono stati i colpi di un calibro che possano cambiare radicalmente il corso di un'annata, mentre tanti dei successi maturati sono arrivati in corse di medio livello. In organico ci sono comunque tanti giovani che promettono bene, anche se quello che probabilmente prometteva di più, Lenny Martinez, se ne andrà.

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